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Cara anima sensibile, ti presento con gioia il primo episodio di “Amarsi e guarirsi dentro”.
“Amarsi e guarirsi dentro” è il podcast di riferimento per le persone che vivono le ferite emotive dell’abbandono, del rifiuto, della mancanza d’amore e di autorealizzazione e al tempo stesso vogliono cambiare in meglio la propria vita, per raggiungere quella felicità che desiderano da sempre.
Sei pronta per un viaggio di trasformazione interiore?
Sono felice di presentarti oggi la prima puntata, dal titolo Autostima e amore.
Perché queste due cose sono così legate l’una all’altra? Che cosa vuol dire avere fiducia in se stessi?
E perché la mancanza di autostima ha a che fare con gli amori tossici, disfunzionali, che ci fanno soffrire?
Lo sai anche che incide non poco sulla ricerca di un lavoro adeguato ai tuoi veri bisogni? E che ti può far ammalare?
Accendi allora le tue cuffie, clicca o leggi e inizia il tuo viaggio verso l’autostima e l’amore, quello vero. Non c’è momento migliore di adesso per incominciare.
La storia vera di Francesca scenderà come un balsamo sul tuo cuore.
Lasciati ispirare da questa straordinaria storia di riscatto e di felicità, dopo tanto dolore.
Puoi ascoltare la prima puntata su YouTube, Spotify, Amazon, Google Podcasts e scorrendo questa pagina puoi leggere anche la sua versione scritta.
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IN QUESTA PUNTATA
La storia di Francesca
Un amore sano può nascere solo da una buona relazione con se stessi
Francesca da bambina ha cambiato casa tante volte per i continui debiti di gioco del padre che costringevano la sua famiglia a fare la valigia e a trasferirsi ogni volta in un’altra città nella speranza di sfuggire ai creditori. Suo padre era quello che si dice un ludopatico, sperperava tutto il denaro che guadagnava e anche quello che non guadagnava nel gioco d’azzardo, accumulando debiti.
In casa non c’era mai abbastanza cibo per tutti e molte volte Francesca doveva andare a scuola la mattina con i morsi della fame e lo stomaco che brontolava.
Il continuo spostarsi da una città all’altra della sua famiglia aveva instillato in lei un senso di precarietà, si sentiva senza radici. Come si affezionava a un posto, conosceva degli amici, dopo poco doveva fare le valigie e seguire i suoi genitori in questa vita sgangherata.
A un certo punto, quando lei ha compiuto 20 anni, ha deciso di rendersi autonoma e si è trasferita in una grande città, trovando un lavoro.
Ha trovato anche un ragazzo, all’inizio tutto sembrava magnifico, ma poi le cose hanno incominciato a guastarsi. Un giorno il suo ragazzo l’ha picchiata così selvaggiamente che lei è dovuta recarsi in ospedale, dove le hanno riscontrato delle fratture multiple. Ha raccontato una bugia, dicendo al medico di turno del pronto soccorso che si era fatta male cadendo dalle scale.
Vi suona familiare?
Tante donne vivono purtroppo questa stessa esperienza, e raccontano le stesse bugie per coprire, forse anche per vergogna.
Francesca ha solo vent’anni, crede di amare il suo fidanzato, pensa che anche lui in fondo le voglia bene, così non dice niente a nessuno, né ai sanitari, né agli amici. Le sue fratture guariscono, solo quelle del corpo però. Infatti, qualche tempo dopo, succede un fatto imprevedibile.
Una mattina Francesca si sveglia e si accorge che non riesce a camminare. Proprio non ce la fa, si sente sfinita, senza forze. Fa una fatica immensa per raggiungere il telefono e chiamare aiuto. Viene sottoposta ad esami clinici accurati, e alla fine giunge la diagnosi: quella che l’ha colpita è una grave forma di anemia.
Francesca si scopre fragile. Vorrebbe il sostegno del suo ragazzo, ma a lui sa che non può rivolgersi, non le darà alcun sostegno. Della sua famiglia, poi, neanche a parlarne. Sono lontani da lei, lo sono sempre stati.
Qual è il problema di Francesca?
Francesca ha toccato il fondo, sia a livello fisico che emotivo.
Inconsciamente per tutta la vita ha desiderato il sostegno della sua famiglia, ma non lo ha avuto. E siccome non l’ha mai avuto, non sa neppure dove cercarlo. Sotto sotto forse pensa di non meritarlo. Nessuno le ha insegnato che la vita è una danza di scambi amorevoli e che c’è una dignità nel chiedere e nel ricevere, di cui non ci si deve vergognare.
Francesca avverte il mondo intorno a sé come un posto pericoloso e solitario, e non è in grado di fidarsi nemmeno di quelli che sono i suoi amici più intimi, con cui del resto non si è mai confidata veramente. È una ragazza molto sensibile, molto comprensiva verso gli altri, una persona premurosa a cui gli altri possono sempre rivolgersi per parlare dei propri problemi. Però lei non riesce ad aprire il suo cuore con nessuno, e con la sua estrema sensibilità assorbe come una spugna tutto il dolore emotivo che c’è negli altri, lo fa proprio, senza però avere dal canto suo una valvola di sfogo.
Il suo corpo perciò ha incominciato giorno dopo giorno ad incamerare emozioni negative, paura, stress. Francesca dunque è fisicamente ma anche emotivamente anemica.
Che fare a questo punto?
La cosa più importante a questo punto è intervenire in primo luogo sul piano fisico con le dovute cure necessarie per contrastare la grave anemia che l’ha colpita, però è necessario prendere in considerazione anche la sua vita, in particolare la sua relazione malsana con il fidanzato.
Perché ha attirato nella sua vita una relazione così malsana per lei?
Non è difficile capire che alla base c’è un vuoto d’amore e una carenza di autostima. Senza autostima infatti tu ti fai manipolare dal primo che ti fa molte smancerie e ti illude con paroline dolci, per poi rivelare la sua natura aggressiva e spesso manipolatoria. Si entra in un circolo distruttivo, perché alla base c’è il non amarsi, il non sentirsi meritevoli poiché l’immagine di sé è stata fortemente compromessa dall’infanzia, segnata da dinamiche disfunzionali apprese in famiglia.
Francesca ha deciso di curarsi, sia nel corpo che in quella che è la sua sfera psicoemotiva. Ha affrontato tutte le cure mediche necessarie, quelle che le sono state prescritte per guarire dalla sua malattia, e ha compreso che doveva fare un passo in più. Doveva lavorare su se stessa.
Ed è quello che ha fatto, con un adeguato e attento accompagnamento.
Francesca oggi è guarita dall’anemia, ha chiuso il rapporto malsano con quel ragazzo e ha preso completa consapevolezza del suo passato, di tutto ciò che le è mancato e del dolore emotivo che con gli anni ha immagazzinato dentro, senza mai averne una chiara coscienza. La consapevolezza l’ha raggiunta attraverso il percorso che ha fatto, che ha reso di lei una persona nuova, più matura, più solida e sicura di sé.
Ha lavorato sul perdono, che è il passo più importante verso la libertà emotiva, e si è impegnata a costruire in modo sano la sua autostima, perché un amore sano può nascere solo da una buona relazione con se stessi. Questo l’ha aiutata molto a rilasciare le proprie paure e a rendersi conto del suo grande valore, e infine a riportare la serenità e la gioia in tutti gli ambiti della sua vita.
E voi, avete vissuto o state vivendo nel momento presente una situazione che è simile a quella di Francesca?
Ho scelto di raccontarvi la sua storia, cambiando solo il nome della protagonista per tutelare la sua privacy, perché mi sembra emblematica e riassume bene quel legame tra autostima e amore che è alla base di una vita felice.
Se si stanno vivendo delle ferite emotive legate all’abbandono, al rifiuto, alla mancanza d’amore, al bisogno insoddisfatto di autorealizzazione, è necessario sapere che è possibile modificare questo stato di cose e cambiare in meglio la propria vita per ottenere quella felicità a lungo desiderata, che non è né mai sarà una chimera lontana ma un impegno quotidiano, da raggiungere con emozione, con fatica ed anche con tanta soddisfazione personale.
CHI SONO
Mi chiamo Maria Amata Di Lorenzo e da oltre dieci anni condivido il mio cuore sul web. Mi ispirano la gentilezza e il desiderio di migliorare la vita di chi è intorno a me attraverso le parole, che possono essere medicina e strumento di guarigione a un livello molto intimo, dove affonda la nostra interiorità. Con le mie parole, con cura e amore, aiuto gli altri, ogni giorno.
Come scrittrice, drammaturga e autrice cinematografica con un background di giornalista, ho dedicato la mia vita a esplorare e celebrare la creatività in tutte le sue forme. Sono, infatti, anche un’insegnante di scritture creative e una consulente esperta in spiritualità e processi trasformativi connessi alla creatività. La mia passione è aiutare le persone a scoprire e a mettere in pratica il loro potenziale creativo e la saggezza del cuore, per la loro crescita spirituale, il benessere, la guarigione e l’autorealizzazione.
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Voi care presenze
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Non è una semplice newsletter, ma molto di più: è uno spazio accogliente e sicuro in cui tu, cara anima sensibile, potrai essere te stessa, ed esprimere la tua vulnerabilità senza paura, abbracciando ogni lato della tua sensibilità in un mondo che spesso la sottovaluta.
Ogni volta che sento di avere qualcosa di prezioso da condividere, invio una lettera sincera, nata dal mio cuore, per accompagnarti nel meraviglioso e talvolta impegnativo viaggio della vita. Troverai in ogni lettera piccole gemme di felicità, consigli, novità, e riflessioni scritte con amore su temi legati alla crescita personale e spirituale, allo sviluppo della creatività, alla poesia, ai libri, all’arte e alla cura della tua salute, sia fisica che emotiva.
Voi care presenze è l’appuntamento riservato alle persone profondamente sensibili e creative che concepiscono il web come uno spazio gentile in cui fermarsi a riflettere e dove è possibile sperimentare connessioni vere e significative tra le persone.
Unisciti a noi per non perderti nulla… e lasciati sorprendere dai miei regali speciali!
Nonostante si tratti di un’esperienza personale, ti riconoscerai parte di una cerchia di lettori appassionati e sensibili come te, una meravigliosa comunità di persone che condivide i tuoi stessi interessi. Non ti sentirai più come un “corpo estraneo” in un mondo che spesso sembra non capire la bellezza della tua sensibilità. Qui, tra le anime affini, troverai un luogo a cui appartieni da tempo…
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