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Cara anima sensibile, sei pronta per un’esperienza coinvolgente ed emozionante?
🎧 Ti presento con entusiasmo un nuovo episodio di “Carezze dall’aldilà”!
Dopo il successo delle prime due puntate, ho scelto una storia che ti farà tremare e riflettere allo stesso tempo.
“Carezze dall’aldilà” è il podcast di riferimento per le persone che si interrogano sul mistero della morte e per chi sta vivendo il dolore di una perdita e cerca risposte vere e non preconfezionate sulla realtà dell’oltrevita.
Oggi ci trasferiamo in un villaggio austriaco, dove il confine tra il nostro mondo e quello spirituale si fa sottile. Una giovane donna di 25 anni, Maria Simma, viene svegliata nel cuore della notte dalla presenza di un uomo che cammina nella sua stanza.
Ma non si trattava di un ladro… Quello era il suo primo incontro con un’anima del Purgatorio.
“Fai celebrare tre Messe per me e sarò liberato!” – queste parole aprono le porte a un incontro al di là dei limiti della logica. È un episodio che ci spinge a riflettere profondamente sul senso della vita e della morte.
Lasciati ispirare da questa straordinaria storia di luce che si fa strada nel buio.
Puoi ascoltare questa incredibile testimonianza su tutte le piattaforme audio, scorrendo questa pagina puoi leggere anche la sua versione scritta, ma non dimenticare di guardarla nel mio canale YouTube, dove ho preparato per te un video avvincente con ogni dettaglio di questa storia mozzafiato.
Non perdere l’opportunità di far parte di questa esperienza unica. Iscriviti al mio canale per non perderti nemmeno un dettaglio e lascia un bel like se questa storia ti ha emozionato. 💌
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IN QUESTA PUNTATA
Le anime del Purgatorio e Maria Simma
Una vicenda straordinaria che ci apre gli occhi sull’aldilà
Svegliarsi nel cuore della notte perché qualcuno sta camminando nella tua camera da letto. Non è di certo un’esperienza piacevole. È quello che capitava a una giovane donna di 25 anni, in un villaggio austriaco, nell’anno 1940. La ragazza si chiamava Maria, Maria Simma, e non pensava di certo che quello che le stava accadendo le avrebbe cambiato la vita. Tutt’al più poteva pensare che le era entrato in casa un malintenzionato, un ladro. Era invece il primo incontro con un’anima dell’aldilà.
Ma sentiamo da lei quello che accadde quella notte. Così lo ricorda Maria Simma:
“La prima volta mi svegliai perché qualcuno stava camminando su e giù per la mia stanza. Non mi sono mai spaventata facilmente, a meno che qualcuno non mi fosse saltato addosso. Così pensai: “Chi sarà?”.
Era uno sconosciuto che camminava impazientemente avanti e indietro. Dissi: “Ehi! Chi sei?”. Nessuna risposta. Allora saltai fuori dal letto, corsi verso di lui e cercai di afferrarlo, dicendo: “Vediamo se adesso non esci di qua! Vattene! Non c’è niente qui che ti appartenga!”.
Ma mi trovai con nulla in mano. Allora pensai: “Non stavo sognando. L’ho visto e l’ho sentito”.
Appena tornata a letto, eccolo di nuovo, lo stesso di prima, che cammina su e giù. Ancora una volta dissi: “Adesso mi dici chi sei e poi fai in modo d’andartene!”. Ma lui continuò come se non mi avesse sentita. Per un po’ rimasi a osservarlo, pensando tra me: “Purché non si avvicini!”.
Mi alzai ancora una volta e camminando in punta di piedi verso di lui, pensai: “Adesso provo a immobilizzarlo”. Ma, per la seconda volta, mi ritrovai con niente in mano.
Non capivo più nulla ed ero molto turbata. Stavo forse diventando matta?
Ritornai a coricarmi, ma non riuscivo a prendere sonno: proprio non riuscii più a dormire quella notte.
Il giorno dopo, corsi dal mio sacerdote e gli raccontai l’accaduto.
“Non so che cosa mi sia capitato la notte scorsa. Sto forse diventando matta?”.
Mi rispose: «Perché dovresti? Se ti dovesse capitare di nuovo, non chiedere: “Chi sei?”, ma piuttosto: “Che cosa vuoi da me?” Potrebbe essere un’anima del Purgatorio”».
Detto, fatto: l’uomo ritornò la notte seguente. Questa volta gli chiesi: “Che cosa vuoi da me?”.
L’uomo allora si fermò, si girò e mi guardò, dicendo: “Fai celebrare tre Messe per me, poi sarò libero”.
E scomparve all’istante. Allora compresi che era un’anima del Purgatorio”.
Cari amici,
questa è la storia di Maria Simma e della sua lunga vita spesa per aiutare le anime del Purgatorio. Era nata a Sonntag, in Austria, il 5 febbraio 1915 ed è lì, nel suo villaggio natale, che ha concluso la sua esistenza terrena il 16 marzo 2004, all’età di 89 anni.
La sua famiglia era molto modesta e lei iniziò presto a lavorare come bambinaia e domestica. Era molto religiosa e prima dei vent’anni si recò in convento col desiderio di farsi suora, ma dovette rinunciare dopo essere stata rimandata a casa per ben tre volte a causa della sua gracile costituzione.
Accudì il padre fino alla morte di questi che avvenne nel 1947 e in seguito visse da sola, in disagiate condizioni economiche, occupandosi dell’orto. Aiutava anche i bambini a prepararsi alla Prima Comunione, dimostrandosi molto brava nel suo ruolo di catechista.
Si era consacrata alla Madonna, impegnandosi a intercedere per le anime del purgatorio mediante la preghiera, i sacrifici e l’apostolato.
E fu così che all’età di venticinque anni, nel 1940, cominciò a entrare in contatto con le anime del purgatorio; il suo padre spirituale le consigliò di non scacciarle mai, bensì di accoglierle sempre con generosità qualunque cosa le chiedessero.
All’inizio erano pochi casi all’anno, ma dal 1954 i contatti divennero pressoché continui, sia di giorno che di notte.
Ovviamente non tutti credevano a queste visite e cercarono di metterla alla prova.
“Una volta – racconta lei – , di notte, alcuni ragazzi salirono su una scala a pioli per osservarmi e spiarmi. Erano rimasti un po’ scioccati perché mi avevano visto prendere appunti e sentito fare quelle domande all’anima. Avevo inoltre, in quei momenti, un aspetto molto sofferente e la cosa li aveva colpiti ancora di più, ma non sentirono né videro l’anima che era con me in quella occasione.
Quando seppi di essere stata osservata e che i ragazzi non avevano visto o sentito niente, chiesi a un’anima il perché. Ecco la conversazione che ne seguì:
“I ragazzi sono ancora vivi”.
“D’accordo, ma anch’io, dopotutto, sono viva eppure vi vedo e vi sento”.
“Tu sei dei nostri. Noi siamo nel buio. La strada verso di te è una strada di luce”.
“E se io non vi accogliessi?”.
“Per la Misericordia di Dio ci è concesso di chiedertelo perché sei dei nostri”.
“Cosa vuol dire “sei dei nostri?”.
“Con il tuo voto ti sei donata in modo speciale alla Madre di Misericordia. Lei, a sua volta, ti ha donata a noi. Ecco perché la strada verso di te è una strada di luce per molte anime”.
Le esperienze di Maria Simma sono stata raccontate in vari libri e la gente poco alla volta ha cominciato a conoscerla, grazie anche alle numerose conferenze da lei tenute, allo scopo di sensibilizzare la gente sulle richieste delle anime del purgatorio.
Maria Simma vedeva queste anime come degli esseri umani ancora in carne e ossa. Esse si presentavano per lo più con l’aspetto che avevano nell’ultima fase della loro vita terrena e chiedevano suffragi, dal momento che loro non possono fare nulla per se stesse ma ricevono ogni aiuto da noi come un mendicante riceve una moneta o un tozzo di pane.
In che modo dunque noi sulla terra possiamo aiutare le anime dei nostri cari?
Le anime chiedono di essere aiutate da noi con la preghiera, con la recita del rosario e soprattutto con la messa. Far celebrare delle messe per le anime purganti e parteciparvi devotamente è molto importante. Il valore della santa messa è infinito perché in essa si ripete in modo incruento sugli altari il sacrificio di Cristo sulla croce, e non c’è niente di più grande di questo.
Al secondo posto viene la preghiera, la preghiera detta proprio per i defunti.
Essi infatti non possono aiutare se stessi ma saranno molto, molto riconoscenti con noi se li aiutiamo, e ci aiuteranno a loro volta nelle nostre necessità, con il permesso di Dio.
CHI SONO
Mi chiamo Maria Amata Di Lorenzo e da oltre dieci anni condivido il mio cuore sul web. Mi ispirano la gentilezza e il desiderio di migliorare la vita di chi è intorno a me attraverso le parole, che possono essere medicina e strumento di guarigione a un livello molto intimo, dove affonda la nostra interiorità.
Ho lavorato per più di vent’anni come giornalista e come autrice e consulente editoriale, e ho diretto corsi di scrittura creativa. Ho scritto libri di narrativa, poesia e saggistica che sono pubblicati fino ad oggi in dieci lingue e sono diffusi in quindici Paesi nel mondo.
Con le mie parole, con cura e amore, aiuto gli altri, ogni giorno. Insegno alle persone a scoprire e a mettere in pratica il loro potenziale creativo e la saggezza del cuore, per la loro crescita spirituale e il benessere, la guarigione e l’autorealizzazione.
Per regalare alla tua mente e al tuo cuore spazi di riflessione e di bellezza, ho aperto il mio blog: si chiama Il posto delle anime sensibili. Ho aperto questo luogo nel web per costruire ponti di amicizia, e per questo ho voluto creare anche la mia newsletter: Parole che nutrono l’anima è l’appuntamento riservato alle persone altamente sensibili e creative che concepiscono il web come uno spazio in cui fermarsi a riflettere e dove è possibile sperimentare connessioni significative tra le persone. Ti iscrivi qui.
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Parole che nutrono l’anima
È la mia newsletter ma è molto più di una newsletter: è uno spazio gentile e protetto, dove non si deve aver paura di essere se stessi, di mostrare la propria vulnerabilità e rivendicare quel lato sensibile che altrove è considerato pericoloso mostrare.
Parole che nutrono l’anima è l’appuntamento riservato alle persone altamente sensibili e creative che concepiscono il web come uno spazio gentile in cui ascoltare ed esprimersi.
Ogni volta che ho qualcosa d’interessante da condividere con te, ti manderò una lettera nata dal mio cuore, per accompagnarti lungo il cammino – bello e difficile – della vita con piccoli semi di felicità, consigli, novità, riflessioni sempre in punta di penna su temi inerenti la crescita personale e spirituale, lo sviluppo della creatività, la poesia, i libri, l’arte, e la cura della salute fisica ed emotiva.
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